lunedì, Giugno 16, 2025
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Oltremare: l’identità della Costiera nel racconto gastronomico contemporaneo di Alfonso Crisci

Oltremare è il ristorante d’autore di Alfonso Crisci a Maiori: cucina sostenibile, vista mozzafiato, nei piatti il legame tra Vesuvio e Costiera Amalfitana.

RISTORAZIONE – Immerso tra le bellezze naturali della Costiera Amalfitana, all’interno dell’Hotel Club Due Torri di Maiori, c’è un ristorante che si distingue nel rappresentare un’espressione matura e consapevole della cucina d’autore in Campania.

Oltremare gode non solo di una suggestiva posizione panoramica al quinto piano dell’hotel, frutto di un restyling strutturale ambizioso portato avanti con determinazione dalle imprenditrici Anna e Nadia Citarella, ma soprattutto della visione dello chef Alfonso Crisci, mente e mano della proposta gastronomica che anima questo spazio.

Gli ospiti sono accolti in una raffinata sala impreziosita da elementi di artigianato locale e maioliche tipiche della Costiera che restituiscono il calore del Mediterraneo in ogni dettaglio e da una splendida cucina a vista dalla quale si intravede il lavoro ordinato e minuzioso portato avanti dalla brigata.

La grande vetrata panoramica regala una vista spettacolare sul mare, creando un dialogo continuo tra la bellezza paesaggistica e quella dei piatti, un’esperienza multisensoriale dove ogni creazione dello chef trova un’ulteriore esaltazione in uno scenario suggestivo.

La visione gastronomica di Alfonso Crisci

Classe 1977, originario di San Gennaro Vesuviano, Alfonso Crisci scopre giovanissimo la passione per la cucina, attratto dall’alchimia della trasformazione degli ingredienti. Durante una visita scolastica a un istituto alberghiero, comprende chiaramente che il suo futuro è tra i fornelli, una scelta in contrasto con i desideri dei genitori ma che segna l’inizio di un percorso solido e coerente.

Dopo gli studi all’Istituto Alberghiero di Ottaviano, inizia la sua formazione sul campo con esperienze determinanti accanto a maestri della cucina italiana e internazionale. Lavora con Fulvio Pierangelini al Gambero Rosso, prosegue al fianco di Norbert Niederkofler presso il tre stelle Michelin St. Hubertus, per poi approdare da Michel Sarran a Tolosa e infine in Spagna con Nacho Manzano. Questi anni forgiano il suo stile e una tecnica di scuola francese, raffinata ma funzionale, mai fine a sé stessa, sempre al servizio del sapore e della materia prima.

Nel 2010 apre la Taverna Vesuviana, piccolo ristorante di 16 coperti gestito insieme alla moglie e sommelier Carmela Simonetti. Dopo una parentesi come Executive Chef nei Castelli Romani, rientra nella sua terra e nel 2021 assume la guida dell’intera proposta gastronomica dell’Hotel Club Due Torri, firmando sia il Bistrot Donna Emilia che Oltremare, e contribuendo alla rinascita dell’intero progetto.

L’approccio alla materia: artigianalità, radici e sostenibilità

Il lavoro di Crisci è profondamente legato al territorio, ma mai in maniera nostalgica. Il suo è un approccio artigianale e sostenibile dove ogni ingrediente è selezionato con cura. Molti provengono dagli orti e giardini dell’hotel, che coprono il 90% dell’approvvigionamento dell’intera struttura e il 100% del fabbisogno di Oltremare.

In cucina nulla è acquistato già pronto, pane, burro, formaggi freschi, salse, fondi, conserve, vengono realizzati internamente. La logica del recupero è un pilastro del pensiero dello chef, con bucce di parmigiano trasformate in basi aromatiche, sale ricavato dalle patate, tagli meno nobili utilizzati in preparazioni intelligenti. L’attenzione alla materia si estende anche alla selezione del pesce, esclusivamente locale. Qui per esempio non si trova l’aragosta perché non è parte dell’identità gastronomica di questa costa.

Cucina d’autore senza barriere

La cucina di Crisci è complessa ma leggibile, la tecnica, affinata in anni di lavoro internazionale, viene applicata in funzione del gusto, mai in modo ostentato. Ogni piatto racconta una storia di territorio, ma lo fa con forme contemporanee, talvolta inaspettate. Una ricetta può nascere da un’idea legata alla tradizione per poi prendere forma in piatti destrutturati che sorprendono per consistenze, colori e armonia.

In questo equilibrio tra sperimentazione e memoria si costruisce l’identità di Oltremare, una cucina che non si limita a riprodurre i sapori del passato, ma li rilegge con sensibilità, offrendo una narrazione gastronomica coerente, attuale, senza mai perdere di vista l’ospitalità curata in sala da Vincenzo D’Amato e da una squadra affiatata che si muove con maestria, discrezione ed una ritmica scandita da movimenti plastici ed eleganti.

Un assaggio di Oltremare: il menu dell’anteprima stampa

Durante la presentazione dedicata alla stampa di settore i giornalisti hanno potuto vivere un percorso degustazione pensato per raccontare la filosofia del ristorante. Il menu si è aperto con una serie di amuse-bouche che hanno messo subito in chiaro la cifra stilistica dello chef. Tra gli assaggi, la mozzarella di bufala con paté di alici di Cetara e polvere di capperi, la sfera di scampo in purezza, e una sorprendente “pizza di spaghetti” con ricotta di bufala e brodo di prosciutto crudo.

Tra gli antipasti, spiccano la seppia con limone e la caponata di gamberi, seguiti da primi piatti intensi e originali come il risotto con scampi e gorgonzola e lo spaghetto “Pomo-d’olio”, interpretazione sofisticata della semplicità.

Quest’ultimo piatto in particolare è una dichiarazione d’intenti dello chef Crisci, un ponte ideale tra il suo paese d’origine, San Gennaro Vesuviano, e la Costiera Amalfitana. Lo spaghetto di Gragnano viene accompagnato da una sinfonia di pomodori, simboli delle diverse anime della sua cucina: quello del Piennolo, il San Marzano, il Corbarino dei Monti Lattari e il pomodoro ramato coltivato direttamente nell’orto dell’hotel. Ogni varietà è trattata con una cottura specifica, rigorosamente senza sale, per preservarne intatto il sapore autentico. Il risultato è un itinerario del gusto che è anche un viaggio geografico, capace di raccontare una storia di territorio e di visione contemporanea.

Nei secondi, la cernia con carpaccio di champignon e fagiolini e l’agnello con miele e cannella raccontano la capacità dello chef di maneggiare consistenze e contrasti. La chiusura, affidata a un dessert fragole e basilico, si è rivelata delicata ma incisiva.

Il percorso è stato accompagnato da una selezione di etichette campane che ha valorizzato ogni piatto con equilibrio e coerenza: tra queste, lo spumante metodo classico Pietra Fumante di Casa Setaro, il Fiano di Avellino Bacio delle Tortore, e il rosé daAglianico Furano di Colle del Corsicano. In chiusura, un brindisi con Champagne Aubert et Fils.

Oltre il fine dining: una colazione da degustazione e l’anima del bistrot

Accanto a Oltremare, lo chef Crisci firma anche l’offerta del bistrot Donna Emilia, più informale ma non meno curata, dove la cucina tradizionale incontra momenti di raffinata sperimentazione. Interessante anche la proposta Colazione Oltremare, una degustazione di piatti dolci e salati che interpreta il primo pasto della giornata come un vero e proprio percorso gourmet.

L’intero progetto gastronomico dell’Hotel Club Due Torri è aperto anche alla clientela esterna, creando un ecosistema accogliente, coerente e accessibile. Dalla terrazza panoramica al rooftop con il progetto “Cinquanta con vista” dei giovani mixologist di 50 Spirito Italiano, passando per le tre cucine operative – gourmet, bistrot ed eventi – la supervisione dello chef Crisci garantisce una qualità costante su ogni piatto, che si tratti di un evento privato o di una cena d’autore.

Leggi la notizia anche su Horecanews.it

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