giovedì, Luglio 3, 2025
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Turismo internazionale in Italia: il Rapporto Nexi fotografa una crescita costante e strategica

Il 2025 per l’Italia dovrebbe rappresentare l’anno del consolidamento del ruolo di meta privilegiata per i turisti stranieri. È quanto emergerebbe dal primo Rapporto “Tourism and Incoming Watch”, elaborato da Nexi in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale del Turismo. 

Il documento offre un’analisi dettagliata delle dinamiche legate alla spesa dei visitatori internazionali nel nostro Paese, mettendo in luce non solo l’impatto economico ma anche i cambiamenti nei comportamenti di consumo e nelle rotte turistiche delineando così le prospettive di potenziale sviluppo.

Oltre 20,9 miliardi di euro di spesa nel 2024: Stati Uniti in testa

Secondo lo studio, la spesa tramite carta dei viaggiatori stranieri avrebbe raggiunto nel 2024 un valore record di 20,9 miliardi di euro, con una crescita del +37,9% rispetto al 2022. Gli Stati Uniti si confermerebbero il principale mercato, con un peso del 18,3% del totale e una spesa superiore ai 3,8 miliardi di euro.

Ripartizione della spesa per turismo incoming per paese di provenienza

Accanto ai flussi consolidati, emergerebbero nuovi mercati in forte espansione: i visitatori dal Brasile avrebbero infatti aumentato la propria spesa del +155%, seguiti dagli australiani, con un incremento del +100%. Si tratterebbe di segnali chiari di un’apertura dell’Italia verso nuove aree geografiche, che ne rafforzerebbe l’attrattività a livello globale.

Variazione della spesa per Paese di provenienza

Viaggiatori alto-spendenti: Medio Oriente e Asia trainano il lusso

Il Rapporto evidenzia come i turisti provenienti dal Medio Oriente si distinguano per la loro propensione alla spesa elevata: i sauditi registrerebbero una media di 913 euro per carta, seguiti dagli emiratini con 822 euro, valori ben oltre la media generale di 411 euro.

 I viaggiatori stranieri più alto-spendenti

Una parte rilevante di queste spese verrebbe destinata a moda, accessori e gioielleria, in particolare da parte dei turisti del Sud-Est asiatico, che mostrerebbero un interesse marcato per i prodotti italiani di alta gamma. Questi segmenti destinerebbero fino a cinque volte di più rispetto alla media per l’acquisto di beni di lusso, contribuendo in modo significativo all’economia locale.

Profilazione dei viaggiatori stranieri in base alle abitudini di acquisto

Le città d’arte e gli itinerari classici dominano, ma cresce l’interesse annuale

Il 75% del valore complessivo della spesa turistica si concentrerebbe in 20 province italiane, con Roma, Milano, Venezia, Firenze e Napoli che resterebbero le mete più remunerative. Tuttavia, il dato più interessante riguarderebbe la destagionalizzazione: la distribuzione più uniforme lungo l’arco dell’anno indicherebbe un interesse stabile verso l’Italia, indipendentemente dai periodi canonici di vacanza.

Dove spendono i viaggiatori stranieri – aree turistiche

Tra gli itinerari più seguiti, il percorso Roma-Napoli e Pompei-Costiera Amalfitana continuerebbe a generare il volume d’affari più alto (+31% dal 2022 al 2024), mentre la rotta Roma-Firenze-Venezia sarebbe quella cresciuta più rapidamente nello stesso periodo (+69,2%), con ottime prospettive per il 2025.

Le rotte del turismo straniero in Italia – itinerari a tre tappe

Ristorazione e accoglienza: cuore della spesa in Italia

Quasi la metà dei consumi turistici internazionali in Italia (49,6%) si concentrerebbe su ristoranti e strutture ricettive, a cui seguirebbero moda e accessori (12,2%). I turisti con alta capacità di spesa, in particolare da Arabia Saudita e Paesi asiatici, mostrerebbero una marcata preferenza per lo shopping di lusso e i grandi magazzini, dove investirebbero fino al 30% del loro budget.

Dati Istat: turismo in doppia velocità

A latere del Rapporto Nexi, anche i dati provvisori Istat relativi ai primi mesi del 2025 confermerebbero la fotografia di un settore turistico in buona salute, nonostante un leggero rallentamento del turismo domestico rispetto al 2024. Le presenze totali sarebbero comunque in crescita rispetto al 2019, trainate ancora una volta dai viaggiatori stranieri.

La permanenza media sarebbe in aumento, superando sia i livelli pre-pandemia che quelli del 2024, suggerendo un maggior valore economico per ogni soggiorno. Ad aprile, gli aeroporti italiani avrebbero registrato oltre 19 milioni di passeggeri, con Milano Linate, Bari e Napoli tra gli scali più dinamici.

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