venerdì, Giugno 13, 2025
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Turismo europeo: decennio d’oro tra crescita, occupazione e sostenibilità

Il turismo in Europa si prepara a un decennio di espansione: milioni di nuovi posti di lavoro, crescita economica e investimenti in sostenibilità e digitale.

Il turismo europeo si affaccia al prossimo decennio con prospettive incoraggianti. A dispetto delle turbolenze internazionali che segnano l’attuale scenario globale, il comparto dei viaggi e dell’ospitalità sembra pronto a vivere una nuova stagione di crescita economica, innovazione e occupazione. È quanto emergerebbe da un’approfondita analisi del World Travel & Tourism Council (WTTC), che dipinge un futuro luminoso per il settore nell’Unione Europea.

Dopo il consolidamento dei livelli pre-pandemici atteso nel 2024, il turismo europeo dovrebbe entrare in una fase di sviluppo sostenuto. Secondo il WTTC, entro il 2035 il comparto potrebbe contribuire alla creazione di circa 4,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa.

Il numero complessivo degli occupati, diretti e indiretti, supererebbe così i 30 milioni, trasformando il turismo in uno dei principali bacini occupazionali del continente. In pratica, un lavoratore su sette potrebbe essere coinvolto in attività legate ai viaggi.

Il ruolo del turismo come leva economica appare altrettanto significativo: il contributo al PIL europeo sarebbe destinato a salire fino a 2,3 trilioni di euro, pari a circa l’11% del totale.

Questo slancio non si tradurrebbe solo in maggiori ricavi per il comparto, ma avrebbe ricadute positive anche su settori adiacenti come trasporti, ospitalità, cultura e servizi. In un’ottica integrata, la crescita del turismo diventerebbe dunque un volano per l’intero ecosistema economico europeo.

Un impatto diretto si prevederebbe anche sulle entrate fiscali: si stima che i governi dell’UE possano incassare oltre 900 miliardi di euro annui in tributi legati al turismo. Tali risorse rappresenterebbero un’opportunità strategica per finanziare infrastrutture moderne, promuovere la transizione ecologica e investire in soluzioni digitali.

La domanda turistica sarebbe in netta ripresa, sia da parte dei visitatori internazionali, con una spesa prevista di 573 miliardi di euro nel 2025, in aumento dell’11%, sia sul fronte domestico, dove la spesa dovrebbe toccare 1,1 trilioni di euro.

Questo dinamismo dovrebbe stimolare le imprese a rinnovare l’offerta, puntando su proposte esperienziali personalizzate e servizi innovativi. Nel decennio a venire, uno degli obiettivi centrali dovrebbe essere poi quello di rendere il turismo più sostenibile e tecnologicamente avanzato con investimenti in trasporti a basso impatto ambientale.

L’intelligenza artificiale, le app personalizzate e le piattaforme smart sarebbero fondamentali per semplificare l’organizzazione dei viaggi e migliorare la qualità dell’esperienza. La direzione appare dunque chiara: più efficienza, maggiore responsabilità ambientale e una qualità sempre più alta dell’offerta turistica.

A beneficiarne non sarebbero solo le economie nazionali e i lavoratori, ma anche i viaggiatori, che potrebbero godere di esperienze autentiche, sostenibili e ricche di contenuti.

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