giovedì, Novembre 21, 2024
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Turismo di lusso in Italia: gli investitori stranieri puntano sul Belpaese

L’evoluzione che sta interessando il mondo dell’ospitalità italiano è espressione di una rinnovata passione da parte dei viaggiatori nei confronti del Belpaese che risulta sempre più meta prediletta soprattutto per il turismo di lusso.

Da alcuni anni a questa parte è tornata la forte preferenza per le destinazioni nostrane se è vero che sono scelte dall’oltre il 20% dei turisti perché attratti da uno stile di vita che associa al Paese un’immagine di esclusività.

Questa condizione ha favorito l’espansione del segmento luxury che si è mostrato in grado di intercettare nuove esigenze, soprattutto di quegli high spender poco condizionati da incertezze geopolitiche e macroeconomiche che desiderano godere delle nostre ricchezze culturali, artistiche e gastronomiche attraverso esperienze esclusive e costruite su misura.

Una tendenza confermata dai numeri e dalla trasformazione strutturale che il settore alberghiero ha visto manifestarsi dal 2018 ad oggi: gli hotel di fascia alta, quelli a 4 e 5 stelle, sono infatti aumentati del 40% (rispettivamente dell’8 e del 32%), segnando una netta inversione di tendenza rispetto alle strutture di categoria inferiore che invece registrano un calo, sintomo della crescita della domanda di standard più elevati di servizio.

Guardando alle previsioni dell’Enit (Ente Nazionale del Turismo) entro il 2025 il turismo di fascia alta nel nostro Paese dovrebbe rappresentare uno dei segmenti in maggior espansione, con un ulteriore balzo in avanti del numero e della qualità delle sue strutture ricettive che dovrebbero passare da 682 nel 2024 a 712 unità nel 2025.

Un trend che sarebbe ancora in una fase solo embrionale e che secondo l’analisi di Berkshire Hathaway HomeServices attraverso la sua filiale Palazzo Estate non sarebbe sfuggito agli investitori stranieri i cui capitali potrebbero essere sempre più destinati ad operazioni nell’ambito dell’hospitality di lusso.

Il Lago di Como, il Lago Maggiore e la Toscana sarebbero le aree valutate con maggiore interesse con una offerta che oggi dal punto di vista immobiliare non riesce a soddisfare la domanda. Ricercatissime non solo le location di pregio, ma anche immobili storici da ristrutturare, con l’obiettivo di riprogettarne la fruibilità attraverso l’impiego di soluzioni all’avanguardia in termini di digitalizzazione e rispetto della sostenibilità.

Grande attenzione in particolare per le location che vedono nella riservatezza e nella flessibilità della gestione di aspetti logistici i loro punti di forza, strutture magari delocalizzate rispetto ai centri nevralgici ma funzionali per servizi come la disponibilità di eliporti privati, spazi esterni ampi per garantire la massima privacy e tranquillità agli ospiti di alto profilo. Dunque strutture esclusive, preferibilmente con un numero limitato di camere e servizi di altissimo livello, come ristoranti stellati, piscine private, spa e terrazze panoramiche.

Per gli investitori stranieri il segmento del lusso italiano rappresenterebbe dunque non solo una alternativa molto appetibile per la diversificazione del portafoglio ma anche una sfida-opportunità di valorizzazione di un patrimonio unico attraverso l’impiego di grandi risorse, anche in termini di tecnologie e innovazione.

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