venerdì, Maggio 30, 2025
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Ruralis conquista 1,8 milioni per innovare l’accoglienza rurale

Negli ultimi anni, il turismo rurale ha conquistato un ruolo sempre più centrale nel panorama turistico italiano. Non si tratta di una semplice tendenza, ma di una trasformazione profonda nel modo di viaggiare: un ritorno alla lentezza, all’autenticità, alla relazione diretta con i luoghi e le persone.

Alimentato dal desiderio crescente di esperienze immersive, sostenibili e rigenerative, questo segmento turistico offre un’alternativa concreta al turismo di massa, valorizzando aree interne e comunità locali spesso dimenticate dai circuiti tradizionali.

La pandemia ha accelerato questa evoluzione: i viaggiatori cercano oggi destinazioni che garantiscano sicurezza, benessere e un contatto più diretto con la natura. In questo contesto, il turismo esperienziale e rurale si fonda su pilastri solidi: l’enogastronomia locale, l’artigianato tradizionale, le attività outdoor a basso impatto ambientale, il digital detox e il microturismo. Ogni esperienza diventa un’occasione per scoprire tradizioni, partecipare alla vita della comunità, sostenere l’economia locale e contribuire alla tutela del paesaggio.

Eppure, nonostante l’interesse crescente, l’Italia continua a concentrare il 75% dei flussi turistici in appena il 4% del territorio, come evidenziato dal Rapporto Strategico sul Turismo Sostenibile. Una dinamica che genera forti pressioni su alcune aree e lascia in secondo piano vaste porzioni del Paese, ricche di bellezze paesaggistiche, storiche e culturali.

Per invertire questa tendenza, è necessario puntare su modelli capaci di redistribuire il valore del turismo, promuovendo una crescita armoniosa, rispettosa dell’ambiente e delle comunità ospitanti.

È in questo quadro che si inserisce Ruralis, startup campana fondata nel 2022 da Nicolas Verderosa, in un piccolo comune in provincia di Avellino e oggi animata da un team di 20 professionisti con un’età media di 29 anni.

Nata dall’intuizione di creare un sistema digitale capace di valorizzare le strutture ricettive nelle aree rurali, Ruralis ha rapidamente attirato l’attenzione del settore grazie a una piattaforma semplice e intuitiva, pensata per supportare i piccoli proprietari nella gestione degli affitti brevi. Il suo obiettivo è chiaro, rendere le aree interne protagoniste di un nuovo modello di turismo sostenibile ed ha fin da subito ottenuto il sostegno di 88 investitori che ne hanno intravisto le grandi potenzialità.

È arrivato invece poche settimane fa un importante riconoscimento istituzionale, 1,8 milioni di euro di finanziamento a fondo perduto nell’ambito del programma Montagna Italia, promosso dal Ministero del Turismo, un investimento che segna una svolta significativa per la crescita della piattaforma, che ora potrà integrare tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e il machine learning, offrendo servizi sempre più mirati e personalizzati sia ai turisti che agli host locali.

Ma Ruralis non è solo tecnologia, il finanziamento sosterrà anche la realizzazione di una nuova sede immersa nella natura, concepita come uno spazio multifunzionale dedicato al coworking, all’innovazione e alla formazione. Un hub rurale in cui professionisti, artigiani e creativi potranno collaborare e contribuire alla rinascita dei territori, con una parte dei fondi che sarà destinata alla formazione degli host, per migliorare la qualità dell’accoglienza, valorizzare le risorse locali e costruire esperienze autentiche e memorabili.

Il progetto imprenditoriale diventa così un’opportunità, un modello replicabile di rigenerazione turistica che parte dai territori per costruire un’economia più inclusiva, equa e sostenibile, esempio virtuoso di come il digitale possa diventare alleato della tradizione e della comunità, restituendo centralità ai piccoli borghi e contribuendo a scrivere un nuovo capitolo nell’ospitalità italiana.

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