Con l’invecchiamento della popolazione a livello globale si aprono nuovi scenari per il mondo dell’ospitalità e del turismo chiamati a riprogettare la propria offerta in virtù di esigenze specifiche e bisogni emergenti.
Grazie al potere di spesa superiore alla media, alla disponibilità di tempo e alla volontà di godere degli anni d’oro attraverso viaggi e svago, gli anziani rappresentano un segmento particolarmente strategico per sostenere la crescita del settore ma è necessario tenere conto di vari fattori per poterne intercettare aspettative e priorità.
Secondo i dati diffusi dalle Nazioni Unite la popolazione globale di anziani (di età pari o superiore a 60 anni) dovrebbe raggiungere la dimensione di 1,4 miliardi entro il 2030 (22% della popolazione mondiale) con una crescita del 40% in soli dieci anni e in base ai dati diffusi da Oxford Economics dovrebbero coprire una quota notevole dei consumi globali, con un potere d’acquisto previsto pari a 15 trilioni di dollari entro il 2030 orientato principalmente sui settori sanitario, immobiliare, tecnologico e turistico.
Anche l’OCSE conferma che la predisposizione al consumo tra gli anziani starebbe crescendo più rapidamente di quella tra i giovani adulti, spinta da pensioni solide e dalla tendenza ad investire la propria disponibilità economica su esperienze come viaggi, tempo libero e benessere.
Nell’ambito di questo contesto evolutivo della composizione della popolazione a livello globale e dei rispettivi livelli di spesa si inseriscono le stime sul mercato internazionale del turismo che in particolare per il segmento degli anziani dovrebbe crescere del 4% annuo (dati McKinsey & Co) per cui prendersi cura di loro oltre che a una responsabilità sociale diventerebbe un’opportunità di business.
Ma cosa fare per attrarre questo segmento e come adeguare la propria offerta? Creare servizi personalizzati e porre particolare attenzione al comfort e alla sicurezza sarebbero le principali azioni da mettere in campo. Relax, accessibilità e garanzia dell’assistenza sanitaria rappresenterebbero alcuni dei requisiti essenziali del turismo della salute e del benessere, dove l’esplorazione di nuove destinazioni dovrebbe sempre avere come contraltare un’accoglienza tagliata su misura su queste specifiche esigenze.
Così le stanze andrebbero dotate con arredi confortevoli ma anche con facilitatori come assistenti vocali o sistemi di controllo semplici per l’illuminazione, la temperatura e l’intrattenimento dal momento che entro il 2030 si prevede che gli anziani saranno preparati a farne uso, oltre ad essere ben connessi attraverso la tecnologia.
Se il tempo libero può essere dedicato alla cura di sé, potrebbe essere funzionale creare programmi benessere mirati, con attività fisiche in linea con le esigenze legate all’età, e costruire anche piani pasto su misura potrebbe rappresentare un ottimo incentivo.
L’attenzione all’impatto ecologico delle proprie attività sarebbe un altro elemento di cui tenere conto, anche nella comunicazione, dal momento che secondo i dati di UNWTO il 45% degli anziani preferirebbe destinazioni sostenibili e che supportano le comunità locali.
Tra gli aspetti significativi del silver tourism, anche in ottica di programmazione per le strutture ricettive, il fatto che gli over 60 scelgono per lo più pacchetti per soggiorni lunghi a differenza di quanto accade per la popolazione più giovane. Poter viaggiare fuori stagione porta loro a poter evitare gli affollamenti ma anche a poter ottimizzare i costi per cui gli sconti saranno sicuramente un aspetto cui si darà peso, ma di riflesso questa condizione per il sistema turistico e dell’accoglienza rappresenterà una sempre più grande opportunità per gestire le fluttuazioni tra alta e bassa stagione.
La silver economy apre dunque ad una fase di riorganizzazione dell’offerta turistica e ricettiva delle singole destinazioni nella consapevolezza che la loro attrattività sarà sempre più determinata dalla capacità di interpretare e soddisfare le esigenze di una parte della popolazione che farà la differenza grazie al suo potere di spesa e alla sua propensione al consumo.
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