Giornate che iniziano con una sveglia troppo presto e finiscono davanti a uno schermo troppo tardi, notifiche che si susseguono senza sosta, tempo libero ridotto all’osso, notti spesso disturbate da pensieri e ansia. È questo lo scenario sempre più diffuso a livello globale da cui emergerebbe con forza una nuova idea di vacanza: il turismo del sonno. Non si tratta solo di rilassarsi ma di scegliere attivamente luoghi e strutture che garantiscano silenzio e riposo profondo, vero e proprio antidoto allo stress quotidiano, un’esigenza che sta riscrivendo le regole del viaggiare.
I numeri parlano chiaro, secondo le stime di Market.us, il settore sarebbe destinato a passare da un valore di 72,6 miliardi di dollari nel 2024 a 237,9 miliardi entro il 2034, con un tasso di crescita annuale composto del 12,6%. Lo sleep tourism si configurerebbe così come una nicchia ad altissimo potenziale all’interno del più ampio universo del turismo del benessere, rispondendo a esigenze molto concrete con soluzioni specifiche.
Un bisogno reale: dormire meglio, ovunque. Italia tra le mete più ambite
Secondo MattressNextDay, catena britannica specializzata in comfort per il riposo, il 94% dei viaggiatori europei avrebbe dichiarato di voler trascorrere vacanze all’insegna del relax, lontano da schermi e distrazioni digitali.
Parma, Firenze e Bologna figurerebbero tra le top 20 città europee più adatte al turismo del sonno, grazie a fattori misurabili come basso traffico, inquinamento luminoso contenuto e abbondanza di hotel di alta categoria.
In particolare, Parma si distinguerebbe per la maggiore concentrazione di strutture alberghiere 4 e 5 stelle, mentre Firenze eccellerebbe per le dotazioni delle camere (insonorizzazione e oscuramento) mentre Bologna offrirebbe un mix ideale di clima, comfort e infrastrutture ricettive.
Chi guida questa rivoluzione?
Sarebbero soprattutto le nuove generazioni, Gen Z e Millennial, a trainare il cambiamento. Attenti al benessere e sempre più inclini a investire in esperienze immersive e rigenerative, questi target si rivelerebbero cruciali per il futuro del settore. A questo si aggiungerebbe un contesto globale segnato da livelli di stress preoccupanti: il 63% dei britannici oggi dichiarerebbe di sentirsi stressato ogni settimana, rispetto al 33% del 2018 (fonte: Skyscanner), e cercherebbe soluzioni pratiche per recuperare equilibrio e salute mentale.
Un ecosistema in piena evoluzione
La forza del turismo del sonno non risiederebbe solo nella domanda crescente, ma anche in un’offerta sempre più diversificata e strategicamente orientata. Hotel di lusso, resort specializzati, boutique hotel e persino ville e alloggi privati si stanno adeguando per intercettare le nuove esigenze dei viaggiatori.
Secondo Market.us, il segmento degli hotel di lusso coprirà il 32,2% del mercato degli alloggi nel 2024, con una particolare attenzione al servizio personalizzato e al comfort notturno. Seguirebbero gli hotel boutique, scelti per l’intimità degli ambienti, e i resort wellness, con una proposta di pacchetti orientati al riposo, tra cui programmi anti-stress e trattamenti dedicati.
Esperienze e attività incentrate sul sonno
Nel panorama delle esperienze offerte a dominare sarebbero le terapie del sonno, 39% delle attività turistiche nel segmento, seguite da percorsi olistici e ritiri di meditazione. L’attenzione sarebbe rivolta non solo al rilassamento, ma a veri e propri approcci integrati alla salute. Le attività spazierebbero dalla consapevolezza corporea a pratiche di mindfulness, passando per routine notturne strutturate e tecniche per regolare il ritmo circadiano.
Un trend sostenuto da strategie pubbliche
Ad accelerare la crescita del turismo del sonno ci sarebbe l’emergente interesse istituzionale. Secondo la stessa analisi di Market.us, i governi avrebbero iniziato a vedere nel turismo del benessere, e in particolare nel turismo del sonno, un volano di sviluppo economico e di promozione della salute pubblica. Le normative in via di definizione punterebbero a garantire la qualità delle esperienze e la sicurezza dei clienti, aumentando la fiducia dei consumatori e stimolando investimenti privati nel settore.
Il potenziale di lungo periodo
Con un mercato globale in costante espansione, una domanda trasversale per fasce d’età e una forte spinta all’innovazione da parte del settore hospitality, il turismo del sonno si configura come un investimento strategico per il futuro. In un mondo dove il tempo per sé stessi diventa sempre più raro, saper dormire bene in vacanza e scegliere la destinazione giusta per farlo è destinato a diventare un vero e proprio driver di scelta turistica.
Leggi l’articolo anche su Horecanews.it