sabato, Novembre 23, 2024
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Il 2023 è stato un anno da record per il turismo italiano!

Secondo le stime Mit-Istat nel 2023 le strutture ricettive hanno visto un aumento del 13,4% degli arrivi e del 9,5% delle presenze. Cifre mai viste prima.

Oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi nel 2023. È la stima record diffusa da Istat e Ministero del Turismo, in un report che riporta le cifre mai viste prima per il settore.

Il turismo nel 2023: superati i livelli pre-pandemici del 2019.

Le stime relative all’anno 2023 indicano un record storico nell’andamento del turismo in Italia: oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi presenti sul territorio nazionale. Questi valori sono i più elevati osservati da sempre dalle rilevazioni sul turismo, superiori quindi ai livelli pre-pandemici del 2019: +3,0 milioni di arrivi (+2,3%) e +14,5 milioni di presenze (+3,3%). Rispetto al 2022 si stima una crescita complessiva degli arrivi del 13,4% e delle presenze del 9,5%.

A livello territoriale il maggior numero di presenze nel 2023 si registra nel Nord-est, dove si concentrano circa 177 milioni di presenze, pari al 39,2% del totale nazionale; seguono il Centro (24%) e il Nord-ovest (17,7%).
La regione con il maggior numero di presenze è il Veneto (15,9% delle presenze nazionali), seguita dal Trentino-Alto Adige (12,4%), dalla Toscana, dalla Lombardia e dal Lazio (tutte di poco superiori al 10%).
La prima regione del Mezzogiorno è la Campania, con il 4,5% delle presenze nazionali (poco più di 20 milioni di presenze).

In termini di variazioni rispetto al 2022, le regioni che registrano un incremento delle presenze superiore alla media nazionale (+9,5%) sono il Lazio (+25,3%), la Lombardia (+16,8%), la Sicilia (+13,9%), la Campania (+13,3%) e la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (+11%); tali incrementi sono in parte determinati dalla ripresa dei flussi turistici nelle grandi città. Una crescita più contenuta, con valori inferiori a 3 punti percentuali, interessa le Marche (+0,6%), l’Abruzzo (+2,2%) e l’Emilia-Romagna (+2,7%).

Rispetto al 2019, cioè ai valori pre-pandemici, le regioni in cui le presenze turistiche sono aumentate maggiormente – con incrementi superiori al 10% e decisamente più ampi della media nazionale (3,3%) – sono il Lazio, la Lombardia e la Sicilia.
Non hanno ancora recuperato, invece, i livelli del 2019 solo sette regioni: il Molise (-2%), l’Emilia-Romagna (-2,9%), il Piemonte (-3,2%), la Toscana (-4,3%), la Campania (-8,7%), la Basilicata (-15,1%) e la Calabria (-18,3%).

Cresce soprattutto il settore extra-alberghiero.

Rispetto al 2022, tra le due macro tipologie di alloggio turistico cresce maggiormente il settore extra-alberghiero. Gli arrivi e le presenze negli esercizi extra-alberghieri aumentano rispettivamente del 16,9% e dell’11%. Il settore alberghiero, invece, fa registrare incrementi leggermente più contenuti; gli arrivi sono infatti aumentati del 11,5% e le presenze del 8,1%.
A livello territoriale, l’incremento delle presenze nel comparto extra-alberghiero è superiore addirittura del 20% nel Lazio (31,5%), in Sicilia (25,2%), in Campania (22,8%) e in Lombardia (22,3%). Nel Lazio, inoltre, l’incremento delle presenze ha raggiunto valori superiori a +20% anche nel settore alberghiero.

Nel 2023, dal punto di vista della distribuzione delle presenze per tipologia di alloggio, il settore alberghiero ha ospitato circa il 61% del totale delle presenze. Le strutture ricettive alberghiere arrivano ad assorbire addirittura più del 70% delle presenze turistiche regionali in Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e nelle due Provincie autonome del Trentino-Alto Adige.
Il settore extra-alberghiero supera in termini di presenze quello alberghiero solo in tre regioni: Marche, Toscana e Veneto.

Turismo straniero prevalente nel Nord-est, minoritario nel Sud.

Dopo l’intervallo pandemico e immediatamente post-pandemico, nel 2023 la componente estera della clientela turistica torna ad essere prevalente rispetto a quella domestica: il 52,4% delle presenze negli esercizi ricettivi è rappresentata, infatti, da clienti non residenti in Italia. I turisti stranieri tornano, quindi, a superare quelli italiani, con un’incidenza addirittura superiore a quella registrata nel 2019 (la quota di presenze estere era pari al 50,5%).
I territori in cui la clientela straniera è fortemente prevalente rispetto a quella italiana sono la provincia di Bolzano/Bozen (70,6%) e le regioni Veneto (69,3%), Lazio (64,2%) e Lombardia (62%).
In tutte le regioni del Mezzogiorno, con la sola eccezione della Campania, la clientela turistica è rappresentata invece in maggioranza dalla componente domestica.
Orientate verso un turismo spiccatamente domestico sono soprattutto Molise, Abruzzo, Marche, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia, dove oltre due presenze turistiche su tre (più del 69%) sono riferite a clienti italiani.

Per maggiori info: ministeroturismo.gov.it/comunicato-congiunto-mitur-istat-relativo-allandamento-turistico-in-italia-nel-2023-prime-stime-regionali/

Fonte: Horecanews.it

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