venerdì, Giugno 27, 2025
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Estate 2025: 71,8 miliardi di spesa turistica e boom dei borghi

Estate 2025: 268 milioni presenze e 71,8 miliardi spesa. Boom borghi +22,5%, crescono vacanze premium e turismo sostenibile. I dati del Centro Studi Conflavoro.

Il Centro Studi Conflavoro stima per l’estate italiana 268 milioni di presenze, in aumento del 2,1% rispetto al 2024 e in linea con i livelli precedenti alla pandemia. La spesa complessiva toccherà quota 71,8 miliardi di euro (+12,3%), spinta da un turismo che cambia volto orientandosi verso maggiore qualità e sostenibilità. I numeri confermano una ripresa solida del settore, con particolare enfasi sulla qualità dell’offerta e sulla ricerca di esperienze autentiche da parte dei viaggiatori.

Non è più solo una questione di mare o città d’arte perché si cercano autenticità, esperienze personalizzate, territori da scoprire. I borghi stanno diventando il simbolo di questo nuovo modello: sostenibile, diffuso, integrato nelle comunità locali. È lì che dobbiamo investire“, dichiara Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro. Secondo l’indagine del Centro Studi di Conflavoro, diretto da Sandro Susini, i turisti italiani saranno 30 milioni (48,4%), mentre 35,5 milioni (51,6%) saranno stranieri, disposti a spendere di più (59,3% dei 71,8 miliardi) complici anche i pernottamenti più lunghi (media di 8,5 notti contro le 7,3 degli italiani).

Vacanze premium e aumenti generalizzati

I 71,8 miliardi di spesa saranno correlati alla propensione verso vacanze premium, con richieste maggiori di camere di categoria superiore (+18,3%), esperienze gastronomiche (+22,7%) e servizi personalizzati come guide e tour privati (+27,5%). Questi dati evidenziano come il settore horeca debba prepararsi a soddisfare una domanda sempre più esigente e orientata verso l’eccellenza.

L’aumento generalizzato dei costi avrà comunque la sua rilevanza, in particolare per l’alloggio (+5,8%), la ristorazione (+4,3%) e i trasporti (+6,2%). Nonostante questi incrementi, la domanda rimane sostenuta, confermando la disponibilità dei turisti a investire maggiormente per esperienze di qualità superiore. Il settore della ristorazione, in particolare, beneficerà dell’incremento del 22,7% nella richiesta di esperienze gastronomiche.

Destinazioni e preferenze per età

Secondo Conflavoro, il 72,3% degli italiani rimarrà in Italia. Le regioni più visitate saranno Puglia (15,8%), Sicilia (14,7%), Toscana (13,2%), Sardegna (11,8%) e Campania (9,3%), con Liguria, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige appaiate (8% circa di presenze). Tra le mete estere, predilette le tradizionali Spagna (22,3%), Grecia (18,7%), Croazia (12,5%), Francia (9,8%) e Portogallo (7,3%), ma cresceranno i viaggi di lungo raggio: rispetto al 2024, forte incremento per Giappone (+18,7%), USA (+15,3%) e Thailandia (+14,2%).

Dal punto di vista demografico, ogni età avrà precise preferenze: la fascia 18-30 anni (22,3% del totale) sceglierà Riviera Romagnola, isole maggiori, città d’arte; la fascia 31-45 anni (28,7%), Riviera Adriatica, Toscana e Puglia; la fascia 46-60 anni (26,4%), Toscana, Umbria, Sicilia e Costiera Amalfitana; infine, gli over 60 (22,6%) opteranno per località termali, laghi del Nord e zone balneari tranquille. Questa segmentazione offre importanti spunti per i professionisti del settore nell’adattare la propria offerta ai target specifici.

Il fenomeno dei borghi e del turismo sostenibile

Tra le tendenze più significative registrate dal Centro Studi di Conflavoro, emerge il boom del turismo nei borghi e nelle aree rurali, con un incremento del 22,5% rispetto al 2024. Le motivazioni principali di questa scelta risiedono nella volontà di allontanarsi dal clima torrido (38,5%), ma anche nel desiderio di riscoprire il patrimonio culturale (32,7%) e nell’interesse per un turismo sostenibile (28,8%).

In crescita borghi meno noti come Pitigliano, Sovana e Sorano (Toscana, +28,3%), Bevagna e Montefalco (Umbria, +24,7%), Offida e Moresco (Marche, +31,2%), Pacentro e Scanno (Abruzzo, +27,8%), fino a Venosa e Guardia Perticara (Basilicata, +29,5%) ed Erice e Castelmola (Sicilia, +25,7%). Emergono, infine, sempre più forti, anche i “distretti di borghi” come Val d’Orcia, Monti Sibillini e Cinque Terre, con tassi di crescita oltre il 30%. Questo trend rappresenta un’opportunità straordinaria per i professionisti della ristorazione e dell’ospitalità che operano in queste aree, chiamati a valorizzare tradizioni locali e sostenibilità.

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