Sull’Isola Azzurra, a due passi dalla mitica Piazzetta, torna a splendere il forno più antico e si riaccende la magia gastronomica di Concettina ai Tre Santi. È la seconda stagione per il progetto caprese di Ciro Oliva che ha trasformato il desiderio di una vita in una realtà fatta di tradizione, creatività ma soprattutto di legame profondo con il territorio.
Il pizzaiolo e visionario del Rione Sanità racconta Capri come un sogno che porta nel cuore da quando era bambino, un’isola dove non ha voluto semplicemente aprire un locale ma entrare in punta di piedi, con rispetto, ascoltandone le sensibilità molto diverse da quelle di Napoli pur condividendone in fondo la stessa anima.
Un approccio misurato e studiato che si riflette in ogni dettaglio, dai materiali scelti (legno, ceramiche vietresi, colori mediterranei), al modo di accogliere gli ospiti con calore e autenticità, al format “all day dining” che rispetta i ritmi e lo stile dell’isola, un’apertura continuativa dalle 11.30 a mezzanotte, per accompagnare residenti e turisti in ogni momento della giornata, dalla pausa pranzo informale, al tramonto con cocktail in terrazza fino alla cena romantica vista mare.
Il locale, incastonato in un edificio seicentesco, si articola in due ambienti, l’interno, dove il protagonista è l’antico forno, e una sala panoramica da 80 coperti che affaccia sull’antico campanile e sul blu del Tirreno.
Novità di questa stagione è l’inserimento della mixology come elemento che esalta l’esperienza di degustazione, con i bartender che preparano i cocktail direttamente al tavolo. L’incontro tra il fuoco del forno antico e il ghiaccio dei drink dà vita a un’esperienza multisensoriale che è occasione per raccontare l’anima di Concettina, verace e innovativa al tempo stesso.
Il menù caprese, pur mantenendo un legame con la storica sede napoletana, presenta numerose chicche a partire dal “Panino Polpette”, omaggio alla cucina di casa, fino alla “Margherita dimenticata” con pomodori piccadilly cotti più a lungo, come se fossero stati lasciati sui fornelli per errore. Non mancano la creatività dell’ “Impasto Gastronomico” con zest di limone caprese e il “Sott’e Ngopp”, la celebre pizza fritta servita al contrario e poi la classica “Sole della Sanità”. Le proposte diventano così racconto, emozione e sperimentazione.
Tra le collaborazioni più interessanti c’è quella con lo chef Umberto De Magistris, del vicinissimo Ristorante Wine Bar Pulluli Capri, da cui nasce la pizza con la genovese: un connubio di tradizione partenopea e spirito isolano, realizzata con il celebre ragù di cipolla lavorato per oltre 20 ore. Ciro e Umberto sono soliti salutarsi guardandosi da una finestra all’altra dei rispettivi locali e questa pizza è il simbolo di un’amicizia e di una passione comune per la cucina che si rinnova ogni giorno.
La forza del progetto sta quindi anche nel suo legame autentico con l’isola che il patron ha fortemente voluto, come testimonia un altro sodalizio, quello con Chalet Azzurro Capri e la sua piccola cantina fondata da Franco Senesi ad Anacapri, con una produzione di vino biologico DOC da meno di mezzo ettaro di vigna. Il nettare, frutto di passione e maniacale attenzione alla conduzione di pochi filari salvati da un destino di abbandono, entra a far parte della carta di Concettina come simbolo di un’alleanza tra gusto e territorio.
Perché per Ciro è importante che ai tavoli di Concettina non siedano solo turisti e viaggiatori ma anche i capresi, di qui la scelta di lavorare con produttori locali, con contadini che forniscono primizie di prossimità in un progetto che vuol essere anche in questo senso profondamente radicato nell’isola.