venerdì, Febbraio 21, 2025
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Un nuovo tempio dell’ospitalità di lusso: Romeo Roma apre le porte tra archeologia e haute cuisine

Venerdì 14 febbraio, Romeo Roma ha celebrato la sua apertura con una serata esclusiva, alla quale hanno preso parte personalità di spicco del mondo istituzionale, imprenditoriale, cinematografico e artistico. L’evento ha messo in risalto l’identità del gruppo italiano di alta hotellerie, fondata sull’integrazione tra design, arte, archeologia, gastronomia e benessere.

Elemento distintivo della nuova destinazione romana è la straordinaria opera di restauro architettonico, firmata dalla vincitrice del Premio Pritzker Zaha Hadid. Un intervento che ha saputo armonizzare il tratto futuristico dell’architetta con il patrimonio storico preesistente, dando vita a un progetto unico nel panorama dell’ospitalità di lusso.

L’intervento ha fatto emergere anche importanti reperti archeologici, fra cui un’edicola dei primi del 600, che sono visibili attraverso il fondale in cristallo della piscina situata nel silenzioso cortile della struttura e hanno permesso alla struttura di ricevere dalla Soprintendenza il riconoscimento di zona archeologica museale. Questo luogo di relax, che accoglie anche un bar, regala agli ospiti uno straordinario tuffo nella storia capitolina: la ricchezza dei ritrovamenti, che comprendono anche vasellame e un sarcofago precedente all’anno Mille, è dovuta al fatto che in epoca Romana l’area di via di Ripetta era al servizio del porto sul Tevere.

La serata è stata accompagnata dalla performance musicale di NuArt e dalle preparazioni dello chef pluristellato Alain Ducasse che il Romeo Collection ha riportato in Italia, affidandogli la cucina dell’hotel. Il ristorante offre un’esperienza di alta cucina, aperto anche al pubblico con una saletta privè.
I piatti preparati prendono forma nell’incontro fra le raffinate tecniche dell’alta cucina francese, la tradizione locale e un’attenta selezione delle materie prime per dar vita a un’esperienza culinaria sensoriale e immersiva, che è resa tale anche dalle molte opere d’arte provenienti dalla collezione privata della proprietà dell’hotel e dalla scenografica architettonica a onda che definisce il soffitto.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it

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